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Terremoto in EMILIA...raccontata da Voi.

Pubblicato da in Didattica ·
Tags: terremotoemilianewsdidatticA.

Molti giorni fa' vi avevo promesso che raccoglievo le vostre testimonianze in prima linea nella zona del terremoto in Emilia per poi farne un'articolo da postare nel mio sito e condividerlo con tutti voi e non solo.
Eccomi , come promesso ecco qui alcune testimonianze scritte raccolte dalla terra emiliana le quali sono significative di quanto la gente del luogo ha voglia di continuare a vivere , lavorare e sperare malgrado la Natura abbia loro fatto vedere un lato violento di se stessa.
Dalle testimonianze giunte si evince che la burocrazia italiana sia adesso uno degli ostacoli piu' rilevanti per poter ricostruire ed utilizzare i fondi per la ricostruzione stessa. Cio' è mortificante, demoralizzante...e non aggiungo altro , soprattutto con la crisi economica in corso ma il "popolo emiliano" di certo NON SI FERMERA' davanti a cio' e continuera' con il proprio operato , con il proprio orgoglio tipico a lottare ed a ricostruire a fronte di tutto cio' che hanno passato e che porteranno sempre nei loro cuori per anni a venire.
Nelle testimonianze di seguito descritte i nomi sono stati resi , in alcuni casi , anonimi ma vi assicuro che sono testimonianze reali direttamente dalle zone colpite dal sisma.
Inoltre , per coloro che leggeranno tale post ed hanno testimonianze dirette od indirette anche del sisma accaduto nella zona dell'aquilano , sono disposto a postare un nuovo articolo a loro dedicato e quindi a pubblicarlo e condividerlo non solo in ambiente www.smaniotto.eu affinche' si possa dedicare maggiore attenzione a tali eventi e che non entrino nel solito "dimenticatoio" italiano.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti in merito , delucidazioni od altro.
FORZA EMILIA , FORZA L'AQUILA , FORZA ABRUZZO , FORZA ITALIA.

Marcello

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C. P.
Soliera (mo)
Abito in un paese terremotato e grazie a Dio e' forse l'ultimo entro i 20 Km dal "cratere". Di danni, di edifici inagibili ce ne sono stati, tipo le scuole (che sono state sostituite da edifici prefabbricati), le palestre, ditte che devono mettere in sicurezza i loro stabili, la chiesa, cimiteri inagibili... Le cose piu' urgenti tipo le scuole prefabbricate sono funzionanti gia' da mesi, mentre tante ditte si devono barcamenare tra leggi e cosi' via per le messe in sicurezza. Ci sono ben altri paesi confinanti che sono in ginocchio... Stanno radendo al suolo le costruzioni pericolanti, gente che se ne e' andata ecc... Sabato a Cavezzo, paese che ha avuto tantissimi danni, i commercianti che si sono uniti, hanno inaugurato un centro commerciale in strutture prefabbricate e lo hanno chiamato 5.9. Mi viene freddo, mi viene da piangere se penso a quei giorni, e quella paura che tutt'oggi si prova al solo sentire un rumore piu' forte...


Fonte foto :gazzettadimodena.gelocal.it

C. Z.
Dopo 9 mesi dal terremoto in Emilia, molte cose sono state fatte: i nostri Sindaci, gli artigiani, gli imprenditori, commercianti le famiglie sono impegnati in una corsa alla ricostruzione e alla ripresa delle attività affinché il nostro territorio torni come prima e anche meglio.
ma la realtà è nonostante l'impegno di tutti è ben diversa! La ripresa è rallentata da una feroce burocrazia che impedisce la volontà di una popolazione che ha nel DNA la determinazione nel raggiungere obiettivi impensabili! E' deprimente, girando per i paesi della Bassa, lo stato degli edifici, delle aziende e dei centri storici.ci potrebbe essere lavoro per tutti per i prossimi 20 anni. Invece cosa succede? Scartoffie a non finire, ingegneri, tecnici, dottori ,politici, chi più ne ha più ne metta! Gente come noi, che rispetta le regole ed ha sempre pagato le tasse se le dai sostegno ti ricostruirà tutto il territorio in pochissimo tempo per ripartire meglio di prima!


Fonte foto :http://www.investireoggi.it/

Diamo Voce Al Terremoto
CAVEZZO-MIRANDOLA-CAMPOSANTO-MEDOLLA-CONCORDIA-ROVERETO
questi sono alcuni fra i paesi maggiormente colpiti, quei paesi dei quali fino a poco tempo fa si sentiva parlare ai telegiornali....ma dal momento che non ci sono più state scosse significative e tanto meno vittime ulteriori, i media se ne sono andati....con piacere di tutta la comunità terremotata devo aggiungere! Non serve gente che specoli, serve si informazione, ma non quell'informazione solita che danno le televisioni; fortunatamente il web ci ha dato una mano qualche mese fa a reperire, grazie all'amico dell'amico ed alla solidarietà delle persone da tutta Italia, i beni dei quali necessitavamo. Adesso la storia è simile, si ripete....non nella ricerca dei beni di prim'ordine, ma nella ricerca di una diffusione di notizie aggiornate e veritiere, sulla situazione qui da noi. Situazione che devo dire, lentamente va migliorando....è brutto vedere i propri paesi che cambiano aspetto settimana dopo settimana....del resto abbattere le strutture inagibili è il primo passo da fare per essere di nuovo sistemati in un futuro si spera prossimo!
Certo è che chi procede a costruire o abbattere le proprie case, lo fa con soldi propri, con la fiducia di ottenere un rimborso un giorno....ma guardando attorno a noi, tipo all'Aquila è facile farsi prendere dal pessimismo...chi non lo farebbe?
Non per questo ci arrenderemo, nei limiti umani quello che possiamo fare per risollevarci lo facciamo...Cavezzo ha appena inaugurato un centro commerciale in container, dove hanno trovato ospitalità i negozianti che hai perso la precedente attività....tutti i paesini qui attorno si sono mobilitati più o meno in modi similari, proseguendo il commercio in strutture di fortuna come container appunto o casette in legno.
A breve anche le centinaia di persone che sono ancora dislocate in giro per alberghi dovrebbero trovare una nuova casa nei locali nuovi che stanno ultimando, almeno, questo per quanto riguarda Cavezzo, ma penso che in questo senso tutti i comuni si stiano muovendo per riportare "a casa" i propri paesani!


Fonte foto :http://img.fotocommunity.com/


C. B.
«Non abbiamo perduto un solo cliente, i nostri 190 lavoratori sono tutti ancora al loro posto, abbiamo appena inaugurato il nuovo stabilimento e ora possiamo ipotizzare nuovi investimenti futuri per lo sviluppo dell’attività a San Felice e in Italia». Paolo Pratella, amministratore delegato di International Paper Italia, non può nascondere la soddisfazione enorme per la reazione dell’azienda al sisma di quasi dieci mesi fa. Ora più che mai nel momento in cui è stato ricostruito lo stabilimento che a San Felice era stato dichiarato inagibile dopo il terremoto.







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